Pubblicato il rapporto dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumo.
Dal 2007 ad oggi la crisi è costata in totale 122 miliardi di euro (47 miliardi di minori risparmi e 75 miliardi di minori consumi). Finalmente risale il tasso di risparmio, che passa al 9,2% dall’8,6% del 2014, restando ancora lontano dall’11,9% del 2007. La crisi, ha lasciato cicatrici profonde nel tessuto sociale del nostro Paese e lo si vede soprattutto nella distanza, sempre più lunga, tra un Sud sempre più sud e un Nord sempre più Nord (tra Trento e Calabria corrono più di 1000 euro di differenza nella spesa mensile). Siamo i più palestrati e i più connessi d’Europa (12.000 palestre il record in Italia e più di 6 ore al giorno su Internet tra pc e smartphone), i più evasori e tra i più altruisti (a fronte di una stima di 200 miliardi di euro di evasione annua, sono 7 milioni gli italiani che prestano il proprio tempo gratuitamente in attività di volontariato). Mangiamo la stessa quantità di cibo degli anni Settanta (2,8 chilogrammi al giorno), ma si è profondamente modificata la nostra dieta alimentare: impazziti per il bio da un lato (+ 20% all’anno), cresce anche il “cibo della rinuncia”, con un aumento di vegetariani (sono il 10%), vegani (il 2%), fruttariani, crudisti, reducetariani. La parola d’ordine dei nuovi italiani è wellness, star bene ma in senso meno edonistico del passato: siamo i più magri d’Europa e tra i più longevi, ci concediamo meno vizi di un tempo (meno alcool, meno fumo). Su www.e-coop.it.