Le sanzioni per le violazioni delle norme sulle etichette alimentari
Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sulle sanzioni relative alla violazione di norme a tutela dei consumatori dei prodotti alimentari. Si tratta della disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni contenute nel regolamento Ue n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, e l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni europee. Il decreto approvato, spiega una nota di Palazzo Chigi,“dispone un quadro sanzionatorio di riferimento unico per la violazione delle norme sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori”. L’autorità amministrativa competente per l’irrogazione delle sanzioni è il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole. Poiché si tratta di violazioni legate a obblighi informativi, sono state introdotte solo sanzioni di natura amministrativa commisurate alla gravità della violazione. In caso di mancata apposizione delle indicazione relative agli allergeni si prevedono sanzioni fino a un massimo di 40mila euro, di 24mila euro per altre indicazioni obbligatorie e, salvo che il fatto costituisca reato, per le violazioni sull’origine sanzioni fino a 16mila euro. Interessante, nel caso dell’e-commerce, la violazione dei requisisti di informazione al consumatore comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 2mila a 16mila euro. Solo nel 2016, l’Ispettorato per la tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari ha svolto 48.310 controlli, mettendo sotto la lente 53.427 prodotti e verificando 25.190 operatori. Tra i principali illeciti accertati c’è proprio l’irregolare etichettatura.